Impennata del PUN e soluzioni rinnovabili

Aumento dei costi di Energia Elettrica

Gli aggiornamenti mensili condivisi dal GME (Gestore Mercati Energetici) evidenziano l’aumento del prezzo medio di acquisto dell’energia elettrica. Nel giugno 2021 il costo energetico raggiunge il picco del 21%, toccando i 102,66 euro il MWh.

Come viene calcolato il prezzo dell’energia

Le modalità con cui viene calcolato il prezzo dell’energia sono il risultato di una complessa interazione ed analisi di fattori. In primo luogo, il prezzo di vendita dell’energia nella borsa si differenzia in base alla zona, prezzo zonale. Le offerte di acquisto sono poi valorizzate e concentrate ad un prezzo unico nazionale di acquisto. Questo prezzo è il PUN, acronimo di Prezzo Unico Nazionale. Esso identifica il prezzo di riferimento all’ingrosso dell’energia elettrica che viene acquistata sul mercato della Borsa Elettrica Italiana.
Nello specifico, il PUN corrisponde alla media dei prezzi di vendita zonali dell’energia elettrica per ogni ora e per ogni giorno. Tale dato nazionale è un importo che viene calcolato in base a diversi fattori, tenendo conto delle quantità e dei prezzi formati a seconda delle diverse zone d’Italia e in base alle diverse ore della giornata.

Il PUN influisce sul prezzo dell’energia, la quale viene delimitata all’ingrosso da un prezzo stabilito direttamente sul mercato in base a compravendite trai vari attori coinvolti, i produttori e i fornitori di energia (l’energia viene acquistata dai produttori per poi fornirla ai clienti finali).

Il valore del PUN si muove insieme ai costi, tenderanno a salire nei periodi in cui il suo valore aumenta, mentre scenderanno quando anche il valore del PUN diminuisce.

Il PUN e le variazioni del mercato

Ovviamente il PUN è anch’esso soggetto a delle variazioni.

Le ultime oscillazioni avute in questi ultimi mesi ed evidenziate dal GME giocano quindi un ruolo cruciale nel definire i costi finali dell’energia in bolletta.

Luglio ed agosto sono stati mesi caldi per il settore energetico. Ed un aumento dei costi dell’energia elettrica ha determinato anche un accrescimento dell’inflazione.

L’ Eurostat, infatti, ha comunicato un’impennata dell’inflazione dal 2,2% di luglio al 3% in agosto. Un ruolo rilevante gioca nella definizione di questo aumento il rincaro dei costi di energia e beni industriali.

Proprio in questi stessi mesi estivi, anche il PUN ha dunque avuto una forte impennata.

Generalmente chi fornisce energia prevede tariffe a prezzo fisso o a costo indicizzato per il consumatore finale per quanto riguarda il prezzo della componente energia.

Sceglie per un prezzo della componente energia indicizzato significa che questo prezzo varierà nel tempo in base all’andamento del PUN nella Borsa Elettrica Italiana. Un’offerta a prezzo fisso della componente energia, invece, rimarrà invariato per un delimitato periodo di tempo in base ovviamente all’offerta scelta. Solitamente questo periodo è pari a uno o due anni.

Come incidono le variazioni del costo dell’energia nel marcato italiano

Se si considera che circa il 99,5% delle aziende italiane è di piccola dimensione (ovvero meno di 50 addetti) e che siano proprio queste realtà a pagare l’energia ad un costo maggiore rispetto alle grandi e alle concorrenti europee, è evidente la necessità di un intervento del Governo. L’ultimo aggiornamento delle tariffe energetiche ha prodotto un’iniezione di 1,2 miliardi per attenuare i rincari in bolletta.

In questo scenario basato sulla variazione del costo dell’energia, fotovoltaico ed eolico assicurano un prezzo dell’energia ridotto. Infatti la scelta di produzione di energia da fonti rinnovabili riesce a garantire una riduzione del prezzo dell’energia nel mercato. Ciò perché l’energia così prodotta è caratterizzata da costi marginali di produzione tendenti a zero.

La scelta di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia, inoltre, garantisce l’abbattimento delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera. Un vantaggio di non sola natura economica che consente alle aziende aderenti di rispettare i parametri di riduzione di CO2 così come previsto dall’Agenda Europea 2030.