Gli impianti fotovoltaici galleggianti si configurano, oltre che come una interessante soluzione d’installazione, anche come una importante opportunità di sviluppo per il nostro Paese.
In Italia i bacini di irrigazione sono molteplici e la possibilità di utilizzarli con copertura fotovoltaica offre un grande vantaggio.

La progettazione e l’installazione di impianti fotovoltaici sulla superficie dell’acqua è una tecnica abbastanza recente. I primi impianti fotovoltaici galleggianti sono stati realizzati circa 15 anni fa. Questa soluzione è ancora poco diffusa nonostante le interessanti prospettive di fruibilità ed ottimizzazione.

I primi impianti galleggianti o flottanti, che dir si voglia, hanno visto la luce attorno al 2010. L’Italia si poneva in quegli anni come pioniera in questa specifica innovazione. Basti pensare che il primo brevetto ufficialmente registrato per questo tipo di impianti è proprio italiano, ed è datato 2008. Il primo impianto fotovoltaico galleggiante italiano è sorto nel 2010 a Bubano, in provincia di Bologna, con una potenza di 500 kWp. Successivo è l’impianto a Suvereto con potenza di 200 kWp e subito dopo molti altri impianti realizzati a cavallo dei due anni successivi. Nel 2013 al mondo si contavano in totale circa 15 impianti fotovoltaici flottanti operativi e ben 6 di questi erano installati in Italia, mentre ad oggi la maggior parte degli impianti di questa tipologia è distribuita soprattutto in Cina, a seguire India, Giappone, Corea del Sud, Europa (Francia e Regno Unito), Singapore e Stati Uniti D’America.

Ed è proprio la Cina, nazione sulla cresta dell’onda nel campo delle rinnovabili, ad aver stabilito un nuovo grande record mondiale. Il record afferisce alla trasformazione di un’area mineraria per l’estrazione del carbone nell’impianto solare galleggiante più grande mai costruito. Questa ex miniera, con i suoi 40 MWp e 166 mila pannelli solari è il più grande impianto fotovoltaico galleggiante al mondo. La Cina è, ad oggi, responsabile di circa il 40% delle immissioni nocive in atmosfera ma, al contempo, registra il più alto tasso di crescita di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Questo enorme impianto flottante sta quasi a simboleggiare la volontà di svolta nelle politiche ambientali cinesi.

Impianti fotovoltaici galleggianti ed impianti fotovoltaici a terra: quali differenze?

Le differenze tra gli impianti fotovoltaici galleggianti e quelli su terra ferma sono molteplici.

In prima analisi, la differenza principale riguarda i costi di gestione o affitto.
I costi di gestione o affitto delle superfici d’acqua su cui vengono installati gli impianti flottanti sono generalmente meno alti rispetto alla loro controparte su terra.
In secondo luogo non è da sottovalutare l’aspetto burocratico relativo alla gestione di pratiche e documentazioni. Le superfici d’acqua, come i bacini di raccolta o i laghi artificiali, presentano meno problematiche relative a permessi ed autorizzazioni per l’installazione di nuovi impianti, specie per le normative relative agli impatti ambientali.
Gli aspetti positivi non si limitano a costi e burocrazia.
Gli impianti fotovoltaici galleggianti, infatti, risultano anche maggiormente performanti. Questi impianti riescono a restituire prestazioni migliori rispetto a quelli installati a terra con tecniche convenzionali. Le prestazioni migliori sono legate all’effetto dell’acqua in prossimità dei pannelli fotovoltaici che ne riduce la temperatura media, aumentandone l’efficienza. Questo aumento di efficienza si traduce in un guadagno in termine di energia che varia dal 5% al 15%.
Ed ancora:

  • Consumo di suolo minimo
  • Sinergia con centrali idroelettriche perfetta
  • Tracking ottimizzato, vista la possibilità totale di movimento ed inseguimento solare
  • Riduzione delle alghe nei bacini d’acqua, un serio problema nei paesi industrializzati
Impianti fotovoltaici galleggianti: quali i limiti alla diffusione?

Non mancano però le controversie. Sia sul piano tecnico che sul piano operativo, così come a livello ambientale, queste soluzioni vengono contestate. Ciò che in primo luogo è contestato è la necessità di manutenzione altamente specializzata. Le operazioni di manutenzione vanno svolte direttamente in acqua. In particolar modo, occorre ancora del tempo per garantire uno sviluppo ottimale delle zattere di galleggiamento e per garantire la duratura affidabilità di questi pannelli così a stretto contatto con l’acqua.
Altre problematiche vengono invece sollevate dagli ambientalisti, intimoriti dalla possibilità che certi impianti possano sorgere in aree protette o sensibili allo sviluppo di fauna e flora in pericolo. Gaia Energy è coinvolta costantemente in queste analisi di sviluppo relative a impianti fotovoltaici con varie destinazioni, rendendo sempre più peculiare la mission aziendale e l’attenzione verso impianti di grandi dimensioni, declinati sia su terreni che su tetto, con lo sguardo sempre attento a nuove tendenze produttive e nuovi traguardi tecnologici.